Tsuchida Yasuhiko: Il Poeta del Vetro nominato tra i Volti di Osaka per l’Expo 2025 da Louis Vuitton
Introduzione
L’Expo 2025 di Osaka, con il tema “Progettare la Società del Futuro per le Nostre Vite”, si propone di affrontare le sfide globali attuali, invitando la comunità mondiale a riflettere su questioni fondamentali come la salute, la sostenibilità e la connessione sociale. Questo tema si ispira direttamente a questioni cruciali come lo sviluppo sostenibile, i cambiamenti climatici e il benessere della comunità globale nel contesto dell’innovazione tecnologica. Parallelamente, Louis Vuitton continua a svolgere un ruolo cruciale nella promozione della cultura, ispirando nuove generazioni di artisti e sostenendo il dialogo artistico internazionale.
All’interno della prima Louis Vuitton City Guide dedicata a Osaka, che verrà pubblicata il 5 aprile per celebrare l’Expo 2025, spicca un nome tra i “15 volti e creatori che rappresentano Osaka”: Tsuchida Yasuhiko. Artista poliedrico e visionario, Tsuchida si distingue per la sua capacità di fondere il mondo del vetro con molte altre forme artistiche, dimostrando come l’arte possa essere una forza di trasformazione capace di superare i confini e influenzare positivamente la società.
Tsuchida Yasuhiko: L’Arte del Vetro come Ponte tra Diverse Forme Artistiche e Culture
Nato nel 1969 a Osaka, è l’unico artista giapponese con uno studio sull’isola di Murano, a Venezia. È stato definito un “poeta del vetro” per il suo stile di forte impatto espressivo e comunicativo. Si tratta di un talento a 360° che spazia in diversi generi, come letteratura, cibo, architettura, cinema, moda e musica, collaborando con artisti di molteplici settori.
Negli ultimi anni, l’attività dell’artista ha conosciuto una continua e affermata evoluzione, caratterizzata da importanti collaborazioni, esposizioni internazionali e riconoscimenti di rilievo. Nel 2017, ha intrapreso una prestigiosa collaborazione con Akane Chikagawara, quarto maestro della scuola Sogetsu, in occasione del 90° anniversario della fondazione della scuola. Lo stesso anno, alcune delle sue opere storiche sono state acquisite e conservate in modo permanente al Florida Imagine Museum, consolidando ulteriormente il suo posto nel panorama artistico internazionale.
Nel 2018, ha esposto una selezione di lavori in vetro alla collettiva del RAM Museum in Wisconsin, un evento che ha segnato un altro capitolo significativo nella sua carriera. L’anno successivo, il suo talento è stato notato anche nel mondo della pubblicità, con una delle sue opere scelta per la campagna pubblicitaria di Lexus. Nel 2019, l’artista ha tenuto una mostra personale alla galleria del Mitsukoshi di Nihonbashi e ha ricevuto il riconoscimento di essere selezionato per la prestigiosa Nihon-ten (Esposizione Nazionale Giapponese), dove una sua opera è stata esposta al Museo Nazionale di Arte Moderna di Tokyo.
Nel 2020, la sua carriera ha continuato a prosperare con mostre personali in spazi di alto profilo, come la Volvo Car di Yamaguchi, e nel 2021 è stato pubblicato il suo primo romanzo, Tsuji Sushi Department, da Shodensha. Lo stesso anno, ha ricevuto un importante premio in Argentina, riconosciuto come uno degli artisti più ispiratori nel mondo del cinema. Il docufilm Magone / Yasuhiko Tsuchida, a cui ha contribuito, è stato selezionato in undici festival cinematografici internazionali, vincendo cinque premi.
Il 2022 ha visto la sua partecipazione alla 60ª Mostra d’Arte della Ceramica Contemporanea Giapponese, dove ha ricevuto il Premio Speciale per l’Arte del Lavoro Contemporaneo. Le sue opere sono state esposte in otto sedi prestigiose in tutto il Giappone, tra cui il Museo di Arte di Tokyo e il Museo Kyocera di Kyoto. Nel 2023, è stato selezionato per la Biennale del Vetro a Sofia, e il suo film Magone è stato proiettato nelle sale cinematografiche giapponesi a partire da aprile. Sempre nel 2023, ha pubblicato il suo secondo romanzo, Kobe Minato Shokudo, ed è stato protagonista di una mostra riassuntiva al Grande Magazzino Mitsukoshi di Nihonbashi.
Nel 2024, l’artista ha continuato a sorprendere con nuove collaborazioni, tra cui la produzione del primo album della rock band “Ippanji” e la direzione del loro tour nazionale che ha toccato le principali città del Giappone. La sua versatilità artistica si riflette anche nell’organizzazione di letture pubbliche del suo romanzo Tsuji Sushi Department, in sette città giapponesi.
Nella prima Louis Vuitton City Guide Osaka, che verrà pubblicata il 5 aprile per celebrare l’Osaka Expo EXPO 2025, il «poeta del vetro» Tsuchida Yasuhiko è stato selezionato come uno dei “15 volti e creatori che rappresentano Osaka”. Con una carriera che abbraccia diverse discipline artistiche e una continua ricerca di nuovi orizzonti, Tsuchida Yasuhiko ha saputo imporsi come una figura di riferimento nel panorama culturale contemporaneo, portando la sua arte e la sua visione in numerosi luoghi del mondo.
Perché Osaka: Una Città di Innovazione, Tradizione e Creatività
Osaka, scelta come sede dell’Expo 2025, è una città che incarna una fusione unica di tradizione e modernità. Non solo uno dei centri economici più importanti del Giappone, ma anche un polo culturale e artistico che ha sempre promosso la sperimentazione e l’innovazione. La sua vivace scena artistica spazia dalle tradizioni classiche del teatro Bunraku e del Kabuki fino alle avanguardie artistiche più moderne.
Osaka è stata la città natale di artisti iconici come Yayoi Kusama, la cui arte ha avuto un impatto internazionale, con le sue celebri “polka dots” e installazioni immersive. Anche il pittore Tetsuya Ishida, con la sua visione critica e surreale della società giapponese, ha rappresentato un’importante voce del panorama artistico contemporaneo. Oggi, la scena artistica di Osaka continua a crescere con artisti come Yoshitomo Nara, che esplora temi di solitudine, infanzia e le contraddizioni della società moderna.
La città ospita alcuni dei musei e gallerie più importanti del Giappone, tra cui il Museo Nazionale d’Arte di Osaka, che custodisce una collezione eclettica di arte tradizionale e contemporanea, e il Sumiyoshi Taisha, uno dei più antichi santuari shintoisti del paese. Nel cuore della città spiccano spazi come l’Osaka Art Museum e la Galleria di Arte Contemporanea di Osaka, noti per il loro impegno nella promozione di talenti locali e internazionali. Accanto ai musei più istituzionali, la città vanta anche una fiorente scena artistica underground con gallerie indipendenti e pop-up show nei quartieri più vivaci come Amerika-mura e Namba, simboli della continua evoluzione di Osaka.
Osaka è anche un laboratorio di architettura contemporanea, con edifici iconici come l’Umeda Sky Building, che rappresentano un ponte tra la tradizione industriale della città e il futuro dell’urbanistica. Questa fusione di passato e futuro, unita a una cultura aperta alla sperimentazione, ha reso Osaka la scelta perfetta per ospitare l’Expo 2025.
Expo 2025 Osaka: Esplorare il Tema della “Vita” e le Soluzioni Globali per il Futuro
L’Expo 2025 si terrà a Osaka, in Giappone, sull’isola artificiale di Yumeshima, dal 13 aprile al 13 ottobre 2025. Il tema centrale, “Progettare la Società del Futuro per le Nostre Vite”, invita a riflettere su come possiamo sviluppare al massimo il nostro potenziale per promuovere la collaborazione globale e creare una società sostenibile che supporti le aspirazioni di ciascun individuo. Per la prima volta, l’Expo pone la domanda essenziale: “Cosa significa vivere felici?”. Questo interrogativo risuona con particolare urgenza in un’epoca segnata da nuove sfide sociali, come disuguaglianze economiche e conflitti, e da progressi tecnologici che stanno trasformando l’umanità, come l’intelligenza artificiale e la biotecnologia.
Uno degli elementi distintivi dell’Expo 2025 è il programma curatoriale, che includerà il People’s Living Lab, un laboratorio interattivo dedicato alle innovazioni tecnologiche e sociali. Questo spazio fungerà da incubatore per nuove idee e soluzioni che potranno avere un impatto duraturo oltre l’evento stesso. Particolare attenzione sarà rivolta alle installazioni artistiche site-specific, con il coinvolgimento di artisti contemporanei giapponesi e internazionali per trasformare Yumeshima in un vero e proprio museo a cielo aperto. Tra i progetti più attesi, il padiglione della Francia, che esplorerà il rapporto tra arte e sostenibilità, e quello dell’Italia, progettato dall’architetto Mario Cucinella, che renderà omaggio alla tradizione artigianale attraverso l’innovazione tecnologica. Il Padiglione delle Donne, realizzato dalla giapponese Yuko Nagayama in collaborazione con Cartier, sarà un ulteriore esempio di come l’Expo voglia affrontare temi globali attraverso l’arte e l’innovazione.
Osaka, destinata a diventare il centro di gravità di nuove sperimentazioni culturali e artistiche, si prepara ad accogliere visitatori da tutto il mondo con una serie di progetti speciali che promuovono la sostenibilità, la connessione globale e la cultura contemporanea. Tra questi, spicca il progetto Grand Green Osaka, che trasformerà vecchi terminal merci in aree urbane verdi, dimostrando come la città stia investendo in un futuro in cui tradizione e modernità si fondono per migliorare la qualità della vita dei suoi abitanti e dei turisti.
La stampa internazionale ha accolto con entusiasmo il programma dell’Expo, con il New York Times che l’ha definita “un’opportunità straordinaria per ridisegnare il futuro attraverso l’arte e la tecnologia”. Tuttavia, alcune critiche sono emerse riguardo alla sostenibilità dell’evento e all’impatto ambientale dell’isola artificiale di Yumeshima, con il Guardian che ha evidenziato il rischio di un’eccessiva cementificazione.
L’Expo 2025 non si limita a proporre una riflessione, ma si propone di stimolare il cambiamento attraverso progetti concreti che possano continuare ad avere un impatto positivo oltre l’evento stesso. Osaka, con la sua storia di connessione tra culture e innovazione, si conferma così non solo come una città chiave per il Giappone, ma come un punto di riferimento globale. Nel 2025, con l’Expo, diventerà una vetrina internazionale per scoprire come la cultura, l’arte e la sostenibilità possano lavorare insieme per rispondere alle sfide del futuro.
Louis Vuitton City Guide: il viaggio come arte, tra eleganza, cultura e sguardi d’autore
Nel solco della sua lunga tradizione di maison votata al viaggio, Louis Vuitton ha dato vita a una delle più raffinate collezioni editoriali del mondo del lusso: le City Guide. Pubblicate a partire dal 1998, queste guide raccontano le città più affascinanti del globo con uno sguardo colto, creativo e profondamente contemporaneo. Non si tratta di semplici manuali turistici, ma di veri e propri percorsi curatoriali, dove ogni luogo selezionato parla lo stesso linguaggio dell’eleganza e della scoperta che da sempre caratterizza l’universo Louis Vuitton.
Le City Guide coprono oggi più di 30 città, tra cui Parigi, Londra, New York, Milano, Venezia, Tokyo, Bangkok, Pechino, Roma, Sydney, Los Angeles, Seul, Shanghai, fino a mete meno convenzionali come Città del Capo o San Pietroburgo. Ogni edizione è pensata per offrire un’esperienza di viaggio personalizzata e ricercata: a Parigi, ad esempio, vengono suggeriti luoghi iconici come il Musée Nissim de Camondo, bistrot d’atmosfera come Septime o negozi di editoria indipendente come Yvon Lambert. A Tokyo, si attraversano le strade di Daikanyama e Shibuya alla scoperta di gallerie d’arte contemporanea, ryokan moderni e caffetterie di design.
Uno degli elementi distintivi del progetto è il coinvolgimento di autori locali e personalità del mondo creativo, chiamati a offrire una visione personale e vissuta della città. Tra i contributori troviamo scrittori come Jean-Philippe Toussaint, fotografi come Martin Parr, e artisti contemporanei che arricchiscono ogni guida con narrazioni originali e reportage visivi. Alcune edizioni sono inoltre arricchite da scatti inediti e illustrazioni artistiche, che trasformano la guida in un oggetto da collezione.
Le City Guide sono disponibili sia in formato cartaceo che in versione digitale tramite app, per offrire un’esperienza flessibile e su misura al viaggiatore moderno. Esistono anche cofanetti tematici, come quello dedicato all’arte contemporanea nelle capitali europee, pensati per chi desidera un’immersione ancora più profonda in uno specifico universo culturale.
Attraverso questo progetto, Louis Vuitton riafferma la propria vocazione culturale, celebrando il viaggio non solo come movimento fisico, ma come esplorazione estetica, intellettuale e sensoriale del mondo. Le City Guide diventano così simbolo di un nuovo modo di viaggiare: lento, consapevole, sofisticato e, soprattutto, capace di emozionare.
Conclusioni
Tsuchida Yasuhiko, con la sua arte versatile e innovativa, incarna perfettamente lo spirito di esplorazione e cambiamento che caratterizza l’Expo 2025 di Osaka e lo charme delle Louis Vuitton City Guides. La sua abilità nel fondere il vetro con diverse forme artistiche, dalla letteratura al cinema, lo rende un protagonista unico del panorama culturale contemporaneo. Se l’Expo si concentra sul design di una società futura, Tsuchida, attraverso le sue opere, ci invita a riflettere sulla bellezza e sul significato della vita, utilizzando l’arte come strumento di connessione e trasformazione. Con la sua inclusione nella Louis Vuitton City Guide Osaka, l’artista non solo celebra la sua città natale, ma rappresenta anche una visione globale di innovazione e creatività. In un mondo in rapido cambiamento, Tsuchida dimostra come l’arte possa essere un potente motore di riflessione e rinnovamento, in grado di collegare culture e generazioni diverse.
Editor and Communication Manager: Serena Andreucci
Content Writer and Translator: Aurelie Politano
Traduzione:
Nato nel 1969 nel cuore di Osaka, a Tennoji, Yasuhiko Tsuchida è come un gatto che ha già vissuto più vite. Pittore, ceramista e maestro del vetro ampiamente riconosciuto, è stato il primo artista giapponese a immergersi nell’arte del vetro di Murano, trasferendosi a Venezia nel 1995, dove tuttora ha il suo studio. Da oltre trent’anni, la sua vita si divide tra Osaka e Venezia, due città che hanno plasmato la sua visione artistica.
Racconta: “Ho scoperto l’arte nel 1981, a 12 anni, quando ancora frequentavo la scuola primaria. Alla televisione trasmettevano una pubblicità delle videocassette Maxwell che ha cambiato la mia vita. Si vedeva Taro Okamoto suonare il piano, il coperchio bianco dello strumento si animava di colori fino a esplodere. Poi, rivolto verso la telecamera, Okamoto pronunciava il celebre slogan: ‘L’arte è esplosione’. Era magnifico. Rimasi rapito.”
Sette anni dopo, un’altra esplosione segnerà la sua esistenza: la morte della madre a causa di un tumore. Un dolore profondo, che lo trasforma in un eterno insoddisfatto, sempre in ricerca, sempre inquieto. Nel 1988 si diploma all’istituto culinario Tsuji di Osaka e parte per la Francia, deciso ad affermarsi tra cucina e arte. A Parigi, un ristorante di nouvelle cuisine gli affida la creazione di piatti come opere d’arte. Ma è Venezia a conquistarlo: viaggia, si innamora della città e si stabilisce lì nel 1992. Viene reclutato dallo storico Harry’s Bar, frequentato da Martin Scorsese, Robert De Niro, Giorgio Armani…
La cucina resta una passione, ma l’arte lo reclama. Dipinge, crea vasi e ceramiche, organizza mostre. Forse pensa a sua madre? Una frase di Kandinsky lo tormenta: “Ogni opera d’arte è figlia del suo tempo e, molto spesso, madre dei nostri sentimenti.” Il vetro lo affascina, lo conquista. Nel 2015 vince il Golden Prize del Padiglione Giappone all’EXPO di Milano, prima di essere celebrato alla Biennale di Venezia. Le sue opere vengono esposte nei musei, vendute da Sotheby’s. Il regista Atsushi Tanabe gli dedica persino un documentario, Magone (2023), selezionato e premiato al Sundance.
Tornato a Osaka, Yasuhiko Tsuchida osserva come anche la scena artistica della sua città sia esplosa. Afferma: “Non è esagerato dire che la storia di Osaka è intrecciata con quella dell’arte giapponese. Questo è lo scenario artistico che guiderà il futuro dell’arte in Giappone e in tutta l’Asia.”